Come scegliere il sistema di riscaldamento: pellet, gas o elettrico?
- Laura Orlovic
- 30 giu
- Tempo di lettura: 2 min
La scelta del metodo di riscaldamento è una delle decisioni più importanti nella progettazione o ristrutturazione di un’abitazione. Non si tratta solo di una questione tecnica: incide sul comfort quotidiano, sui costi di gestione, sull’impatto ambientale e sulla flessibilità degli spazi.
In EmmePi Architettura accompagniamo ogni cliente in questa scelta, valutando esigenze specifiche, vincoli dell’edificio, abitudini d’uso e prospettive future. In questo articolo, analizziamo tre delle opzioni più diffuse: riscaldamento a pellet, a gas, e elettrico, confrontandone vantaggi e limiti.
1. Riscaldamento a pellet: sostenibile ma richiede gestione

Il pellet è un combustibile naturale ricavato dalla segatura pressata. Il suo utilizzo in stufe o caldaie moderne lo rende una soluzione relativamente ecologica e molto adatta alle case indipendenti o con buone possibilità di stoccaggio.
Pro:
Alto rendimento calorico e costi contenuti
Energia rinnovabile con basse emissioni (se l'impianto è moderno)
Ideale per ambienti medio-piccoli con buono isolamento
Possibilità di canalizzazione per più stanze
Contro:
Necessità di spazio per il pellet e manutenzione regolare
Presenza visiva della stufa: è un elemento d’arredo da integrare nel progetto
Non sempre adatto in condominio o in centri storici (limiti di scarico fumi)
Quando lo consigliamo: in abitazioni unifamiliari ben isolate, spesso in combinazione con pannelli solari termici o fotovoltaici.
2. Riscaldamento a gas: affidabile e centralizzato

Il riscaldamento a gas è ancora oggi il più diffuso, grazie alla capillarità della rete e alla stabilità tecnologica. Le moderne caldaie a condensazione hanno un rendimento molto elevato e consumi ottimizzati, soprattutto se abbinate a impianti radianti (a pavimento o a parete).
Pro:
Ottimo rapporto tra efficienza e costi
Tecnologie consolidate e affidabili
Facile da integrare in ristrutturazioni
Funziona bene con radiatori tradizionali e impianti a bassa temperatura
Contro:
Dipendenza da combustibili fossili
Non è la scelta più sostenibile a lungo termine
In futuro potrebbero esserci limiti normativi
Quando lo consigliamo: in edifici già collegati alla rete del gas, soprattutto se è presente un impianto esistente riutilizzabile. È una soluzione “ponte” sicura per chi desidera affidabilità senza interventi troppo invasivi.
3. Riscaldamento elettrico: efficienza e libertà progettuale
Le nuove tecnologie di riscaldamento elettrico (pompe di calore, pannelli radianti, sistemi split) hanno trasformato un sistema un tempo considerato energivoro in una valida alternativa, soprattutto in abbinamento a impianti fotovoltaici.

Pro:
Nessuna combustione, nessun fumo, nessuna canna fumaria
Facilità di installazione (ideale in case piccole o seconde case)
Ottima integrazione con energie rinnovabili
Maggiore controllo tramite domotica
Contro:
Maggiore dipendenza dalla rete elettrica (o necessità di fotovoltaico ben dimensionato)
In assenza di batterie o sistemi integrati, può risultare costoso
Rendimento variabile in ambienti poco isolati
Quando lo consigliamo: in nuove costruzioni o ristrutturazioni profonde, dove si può intervenire sull’isolamento termico, oppure in piccoli appartamenti o case vacanza con uso discontinuo.
Conclusioni: nessuna scelta è universale
Non esiste un sistema “migliore” in assoluto. Ogni progetto richiede un'analisi dettagliata dei fattori in gioco:
Tipologia di edificio (villetta, appartamento, casa storica, nuova costruzione)
Posizione geografica e clima
Isolamento termico esistente
Abitudini e stili di vita (presenza in casa, esigenze di comfort, sostenibilità)
Budget e accesso a incentivi statali (bonus ristrutturazioni, ecobonus)
In EmmePi Architettura studiamo sempre la strategia energetica come parte integrante del progetto architettonico, in sinergia con impiantisti qualificati e con attenzione al benessere a lungo termine.
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